Nel 1981, per la prima volta, un campione NBA di prima grandezza come Julius Erving si esibisce in Italia, contro il Billy Milano, davanti a 12mila persone. Dopo aver visto dal vivo le sue schiacciate spettacolari, nulla sarà più come prima sia per i giocatori italiani, a partire da Dino Meneghin, sia per gli spettatori, tra i quali all'epoca un giovanissimo Flavio Tranquillo. Grazie allo spettacolo regalato al palazzone di San Siro da Doctor J, l’anno successivo molte selezioni formate da professionisti NBA vengono in tour nel nostro Paese. Ma bisogna aspettare il 1984 perché accadano due eventi davvero storici: la prima sfida tra una vera squadra NBA, i Seattle Supersonics, e un club di serie A, la Benetton Treviso, e l’organizzazione in Italia del primo torneo Open al quale partecipano Phoenix Suns, New Jersey Nets, Milano, Varese e Virtus Bologna. Da quel momento, la Federazione Internazionale e la NBA smettono di ignorarsi e ostacolarsi, e questo accade grazie a Toto Bulgheroni, ai tempi presidente di Varese. Insieme a lui, c'è Cecco Vescovi, allora ventenne promessa del basket italiano, a raccontare quello storico impatto con i giocatori più forti del mondo.
Nel 1981, per la prima volta, un campione NBA di prima grandezza come Julius Erving si esibisce in Italia, contro il Billy Milano, davanti a 12mila persone. Dopo aver visto dal vivo le sue schiacciate spettacolari, nulla sarà più come prima sia per i giocatori italiani, a partire da Dino Meneghin, sia per gli spettatori, tra i quali all'epoca un giovanissimo Flavio Tranquillo. Grazie allo spettacolo regalato al palazzone di San Siro da Doctor J, l’anno successivo molte selezioni formate da professionisti NBA vengono in tour nel nostro Paese. Ma bisogna aspettare il 1984 perché accadano due eventi davvero storici: la prima sfida tra una vera squadra NBA, i Seattle Supersonics, e un club di serie A, la Benetton Treviso, e l’organizzazione in Italia del primo torneo Open al quale partecipano Phoenix Suns, New Jersey Nets, Milano, Varese e Virtus Bologna. Da quel momento, la Federazione Internazionale e la NBA smettono di ignorarsi e ostacolarsi, e questo accade grazie a Toto Bulgheroni, ai tempi presidente di Varese. Insieme a lui, c'è Cecco Vescovi, allora ventenne promessa del basket italiano, a raccontare quello storico impatto con i giocatori più forti del mondo.
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