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“Contengo moltitudini”, scriveva il poeta Walt Whitman. E lo stesso scrive Pietro Grossi nel suo nuovo romanzo, che è autobiografico e si intitola “Qualcuno di noi”. I “noi” sono i tanti sé che lo abitano fin da quando era bambino e che lo spingono a mentire, a fare abuso di sostanze, a distruggere relazioni sentimentali, tutto con un obiettivo: spingersi sempre fino al confine estremo dell'esistenza.
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