Marzo 1984. Wolfgang Abel e Marco Furlan, due ragazzi veronesi di buona famiglia, vengono arrestati dopo aver tentato di dare fuoco a una discoteca in provincia di Mantova. Sembra l'inizio di una banale storiaccia di provincia, l'incipit di una notizia in breve per la cronaca locale. Invece, indagando a ritroso, gli inquirenti si troveranno di fronte a un incubo. Quella che Gianluca Ferraris (autore delle serie Mostri e Pallone criminale, e di numerosi gialli di successo) racconta negli otto episodi di questo podcast è la storia di Ludwig: con questo nome firmava le proprie azioni la coppia di serial killer più prolifica d'Italia, che ha terrorizzato il Nord per quasi sette anni, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta. Le vittime di Abel e Furlan erano omosessuali, tossicodipendenti, clochard, prostitute. Ma non scamparono alla mattanza anche alcuni religiosi, chi frequentava cinema a luci rosse o ancora ragazzi che semplicemente andavano in discoteca per ballare. Le armi usate erano “il ferro e il fuoco”, come nelle massime bibliche: coltelli, martelli, asce o il rogo di incendi dolosi. Il bilancio finale fu di 15 morti, tra il Veneto, il Trentino, la Lombardia e persino la Germania. Omicidi nei quali la ferocia criminale si intreccia al fanatismo nazista, agli enigmi degli Anni di piombo e all’intelligenza diabolica di due assassini capaci di colpire e poi sparire nel nulla, come fantasmi. Omicidi che non sono mai stati raccontati e analizzati così a fondo.
Marzo 1984. Wolfgang Abel e Marco Furlan, due ragazzi veronesi di buona famiglia, vengono arrestati dopo aver tentato di dare fuoco a una discoteca in provincia di Mantova. Sembra l'inizio di una banale storiaccia di provincia, l'incipit di una notizia in breve per la cronaca locale. Invece, indagando a ritroso, gli inquirenti si troveranno di fronte a un incubo. Quella che Gianluca Ferraris (autore delle serie Mostri e Pallone criminale, e di numerosi gialli di successo) racconta negli otto episodi di questo podcast è la storia di Ludwig: con questo nome firmava le proprie azioni la coppia di serial killer più prolifica d'Italia, che ha terrorizzato il Nord per quasi sette anni, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta. Le vittime di Abel e Furlan erano omosessuali, tossicodipendenti, clochard, prostitute. Ma non scamparono alla mattanza anche alcuni religiosi, chi frequentava cinema a luci rosse o ancora ragazzi che semplicemente andavano in discoteca per ballare. Le armi usate erano “il ferro e il fuoco”, come nelle massime bibliche: coltelli, martelli, asce o il rogo di incendi dolosi. Il bilancio finale fu di 15 morti, tra il Veneto, il Trentino, la Lombardia e persino la Germania. Omicidi nei quali la ferocia criminale si intreccia al fanatismo nazista, agli enigmi degli Anni di piombo e all’intelligenza diabolica di due assassini capaci di colpire e poi sparire nel nulla, come fantasmi. Omicidi che non sono mai stati raccontati e analizzati così a fondo.
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