Cosa hanno in comune Pablo Escobar, il Chapo Guzman e gli uomini del cartello di Cali? Sono narcotrafficanti, naturalmente. Ma sono stati tutti anche grandi tifosi di calcio. Ed è almeno in parte merito del pallone se la loro popolarità e la loro ricchezza sono cresciute per anni, insieme ai trionfi delle loro squadre. L'epopea del calcio colombiano e messicano si spiega così. Ma c'è spazio anche per l'Italia, e per un patto a base di cocaina fra ultrà dell'Inter, neofascisti e 'ndrangheta.
Cosa hanno in comune Pablo Escobar, il Chapo Guzman e gli uomini del cartello di Cali? Sono narcotrafficanti, naturalmente. Ma sono stati tutti anche grandi tifosi di calcio. Ed è almeno in parte merito del pallone se la loro popolarità e la loro ricchezza sono cresciute per anni, insieme ai trionfi delle loro squadre. L'epopea del calcio colombiano e messicano si spiega così. Ma c'è spazio anche per l'Italia, e per un patto a base di cocaina fra ultrà dell'Inter, neofascisti e 'ndrangheta.
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