Ha mandato una lunga e sentita lettera di addio dopo 44 anni da protagonista a ogni livello della pallavolo, dai settori giovanili, ai club vincenti, alle nazionali che ambivano ai traguardi più ambiziosi. Julio Velasco, l'allenatore che per motivare usava la metafora degli "occhi della tigre" (e non solo quella), il tecnico che ha fatto diventare grande il nostro volley ha detto basta. Su richiesta della Federazione, farà solo (si fa per dire) il direttore tecnico dell'attività giovanile del settore maschile. Lascia un uomo di grande carisma, dall'ingegno multiforme e dalla dialettica sopraffina. Una parabola lunghissima, la sua: fatta di visioni e scelte sorprendenti, cioè difficili e coraggiose. Ma quasi mai sbagliate. A ricostruirla è Flavio Vanetti, che per anni ha seguito per il Corriere della Sera campioni e campionati della pallavolo internazionale.
Ha mandato una lunga e sentita lettera di addio dopo 44 anni da protagonista a ogni livello della pallavolo, dai settori giovanili, ai club vincenti, alle nazionali che ambivano ai traguardi più ambiziosi. Julio Velasco, l'allenatore che per motivare usava la metafora degli "occhi della tigre" (e non solo quella), il tecnico che ha fatto diventare grande il nostro volley ha detto basta. Su richiesta della Federazione, farà solo (si fa per dire) il direttore tecnico dell'attività giovanile del settore maschile. Lascia un uomo di grande carisma, dall'ingegno multiforme e dalla dialettica sopraffina. Una parabola lunghissima, la sua: fatta di visioni e scelte sorprendenti, cioè difficili e coraggiose. Ma quasi mai sbagliate. A ricostruirla è Flavio Vanetti, che per anni ha seguito per il Corriere della Sera campioni e campionati della pallavolo internazionale.
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