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«Il Nagorno-Karabakh è ancora una volta un Paese dell'Islam e riacquista il suo posto all'ombra della Mezzaluna» annunciava trionfante Recep Tayyip Erdoğan, mentre nella piccola enclave che è stata la culla della cultura armena, il popolo che per primo abbracciò il cristianesimo nel 301 e che fu sterminato nel 1915 dai turchi, si avviava a un nuovo esodo. Tre mesi prima, il Presidente turco aveva riconvertito a moschea la Basilica di Santa Sofia a Istanbul in una riedizione della conquista di Costantinopoli del 1453. Intanto, la Turchia pianificava la costruzione di moschee in Europa più alte delle nostre chiese, a Strasburgo, a Colonia, ad Amsterdam. Perché «l'Europa sarà musulmana, se Allah vuole», come dichiarano i dirigenti del Partito per la giustizia e lo sviluppo di Erdoğan, impegnato anche in una reislamizzazione della Turchia che fu laica tramite le scuole religiose, la censura intellettuale e la scristianizzazione di decine di luoghi di culto che risalgono ai tempi degli Apostoli. Il libro di Giulio Meotti racconta come la Turchia in questi anni sia diventata la nemesi dell'Europa giudaico-cristiana. Una minaccia contro cui il Vecchio Continente appare stanco e indifferente, quando non complice.
© 2022 Historica Edizioni (eBook ): 9788833373379
Fecha de lanzamiento
eBook : 3 de febrero de 2022
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