PARTE 2 di 2
"Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità". Conosciamo tutti la frase di Neil Armstrong, il primo essere umano a scendere sulla superficie della Luna, 50 anni fa, il 20 luglio 1969. Un'impresa che oggi, dopo migliaia di lanci spaziali ed esplorazioni arrivate fino a Marte, ci sembra quasi normale. Ma non lo era. Giovanni Caprara la racconta ricostruendo in primo luogo l'emozione enorme che il viaggio dell'astronave Apollo 11 suscitò nel mondo intero e nei tre uomini che la compirono: il terminale di un'operazione a cui lavorarono 400 mila persone. E che aveva nella Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione sovietica un propellente più energico di quello in dotazione ai razzi.
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"Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità". Conosciamo tutti la frase di Neil Armstrong, il primo essere umano a scendere sulla superficie della Luna, 50 anni fa, il 20 luglio 1969. Un'impresa che oggi, dopo migliaia di lanci spaziali ed esplorazioni arrivate fino a Marte, ci sembra quasi normale. Ma non lo era. Giovanni Caprara la racconta ricostruendo in primo luogo l'emozione enorme che il viaggio dell'astronave Apollo 11 suscitò nel mondo intero e nei tre uomini che la compirono: il terminale di un'operazione a cui lavorarono 400 mila persone. E che aveva nella Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione sovietica un propellente più energico di quello in dotazione ai razzi.
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